
Vorrei dedicare questo post ad un articolo che ho letto sul numero di dicembre di
"Aam Terra Nuova" che mi è arrivato fresco, fresco stamattina.
E' un articolo di Thich Nhat Hanh, monaco zen vietnamita conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per i suoi libri e per le attività di pacifismo.
la lettura di questo articolo è stato molto illuminante per me, che in questi giorni a causa dell'ansia mi ritrovo ad essere un po' sottotono. Sì perchè questa attesa si sta trasformando in qualcosa di estenuante...poi da quando mi hanno detto del mioma sono un po' angosciata nonostante i medici mi abbiano rassicurata...ma in gravidanza ogni singolo problema mi è sempre sembrato insormontabile!
Comunque, ritorniamo all'articolo...Thich Nhat Hanh parla di come molte persone pratichino la meditazione considerando solo la postura e il respiro. In realtà bisognerebbe pensare di più alla sensazione che la meditazione ci da', accoglierla dentro di noi e lasciarci guarire da essa.
Ogni volta che proviamo una sensazione di dolore dovremmo inspirare ed espirare con consapevolezza, cercando di accogliere e anche ringraziare il nostro dolore.
Questo concetto mi ha colpito molto perchè ho subito pensato al momento del parto e al dolore che si prova..il monaco dice che durante l'espirazione non dobbiamo combattere la sensazione di dolore o cercare di scacciarla ma semplicemente riconoscerla e rilasciarla. Dopo qualche minuto di pratica di questa meditazione proviamo già un certo sollievo. Possiamo anche capire se il nostro dolore ha una origine fisica o psicosomatica e quindi eventualmente rivolgerci ad uno specialista. Infatti le nostre sensazioni di ansia, paura, disperazione dipendono da percezioni erronee della realtà. Con la meditazione possiamo capire meglio da dove provengono. La maggior parte di noi davanti alla sofferenza scappa...ed è quello che mi capita in questo periodo...mi nutro di angosce e perdo energia lamentandomi poi di essere molto stanca. Il monaco autore dell'articolo consiglia di sedersi e pensare a cosa ci nutriamo tutti i giorni, quali sono i nostri stimoli, con che cosa veniamo a contatto per capire le radici della nostra sofferenza.
Il Buddha ha detto "se sai osservare a fondo tutto ciò che è venuto in essere, in particolare il tuo malessere, e sai identificare la fonte di nutrimento che l'ha alimentato, sei già sul sentiero della guarigione e della trasformazione" (cit. da Aam Terra nuova).